Wednesday, December 20, 2006

Diario Spirituale

Questa composizione la dedico alla mia amica Michela e al Dott. Douglas Baker che mi hanno per primi introdotto all'uso del Diario Spirituale, che ritengo sia uno degli strumenti piu' utili e validi per compiere un cammino di autoconoscenza.


Diario Spirituale

M.C. Escher - Mano che si disegna
Litografia del 1948

Segni dell'Anima
in parole che cambiano

in suoni che entrano
in onde che sfumano
in cellule che vibrano
in membra che fremono
in Spirito che torna
in segni dell'Anima

Tuesday, November 28, 2006

Frutto maturo

Queste righe le ho inserite nella bomboniera di matrimonio assieme ad un altro scritto di mia moglie e ad una poesia della nostra testimone.


Illuminati lineamenti
di un frutto maturo


addolciscono il mio cuore
che si nutre di Te

Tuesday, October 17, 2006

Piccole Presenze

Questa e' uno dei miei scritti preferiti. Non so perche', ma mi fa venire in mente, una parte del libro di Carlos Castaneda -A Scuola dallo Stregone-, quando cerca di sentire qual'e' il posto migliore, dove posizionarsi, all'interno della stanza che lo ha ospitato, nei primi incontri con Don Juan.

Piccole presenze

Ancora vi sento
mie piccole presenze
non vi vedo
ma vi immagino
nascoste
in piccole fessure impolverate

E state li accoccolate
a soffiar ricordi
che mi fanno tornar bambino
con la stessa voglia
di scoprirvi
e di stanarvi
dietro gli armadi.

Siete voi l'anima della mia casa natale?

Vibrate ancora in me
mie piccole presenze.

Monday, September 04, 2006

Fusse un poeta...

A Fabio, che mi ha chiesto di scrivere qualcosa di piu' corto ed ermetico

FUSSE UN POETA...
(Giacomo Noventa)

Fusse un poeta...
Ermetico,
Parlarìa de l'Eterno:
De la coscienza in mi,
De le stele su mi,




E del mar che voleva e nò voleva
(Ah, canagia d'un mar!)




Darme le so parole.

Ma son...
(Parché nò dirlo?)
Son un poeta.

E ti ghe géri tì ne la me barca.




E le stele su nù ghe sarà stàe,
E la coscienza in nù,
E le onde se sarà messe a parlar,
Ma ti-ghe-gerì tì ne la me barca,
(E gèra fermi i remi).
In mezzo al mar.



Thursday, August 24, 2006

Profumo

Queste righe (quelle in verde), le dedico a mia moglie Gianna che per me, e' anche Simbolo della Bhakti (Devozione)

punyo gandhah prithivyiam ca
tejas casmi vibhavasau
jivanam sarva-bhutesu
tapas casmi tapasvisu

"Sono il profumo originale della terra ed il calore del fuoco. Sono la vita di tutto ciò che vive e l'austerità dell'asceta."

(Bhagavad-gita 7.9)


Inebriato dal Profumo
della Tua Essenza
mi scopro
ubriaco di Te.

Felice di poter
attingere alla Tua Fonte
canto e distillo
parole d'Amore.

Ancora Liberta'

Sono riuscito a recuperare ancora un po' di scritti. Ecco questo si inserisce nella serie Liberta' e parla della Musica.

Liberta' III
Wassily Kandinsky
"Impressione III - Concerto"
, 1925
olio su tela, 35,5x41,2 cm
Berna, Kunstmuseum Bern


Emozioni si sfogano
e giuste note si legano
in uno spartito
dettato dall'Anima.

Armonie che creano
ambienti perfetti
per melodie che liberano
lo Spirito malato.

Wednesday, August 23, 2006

Liberta'

Queste righe fanno parte di una serie di scritti con tema unico la Liberta'. Il primo si riferisce alla Poesia, il secondo al Sogno, gli altri spero di recuperarli presto andando a stanarli fra i vari cassetti di casa...


Liberta' I
Effondono i sensi
sul niveo spazio
che placa le cura
e intensi sospiri

Tenue fluire
lungi dal Vero (?)
del mortal tocco
da Nume mosso

Liberta' II
Wassily Kandinsky
"Piccolo sogno in rosso", 1925
olio su tela, 35,5x41,2 cm
Berna, Kunstmuseum Bern


Calano le luci
sul viso, sul mondo
e presto si vaga
nel ricordo del giorno

Al di la' di ogni tempo
sconfinati spazi
senza sipari

ove danza la Fantasia





Tuesday, August 22, 2006

El saòr del pan

Questa poesia la dedico a me...


El saòr del pan
(Giacomo Noventa)

El saòr del pan, e la luse del çiel
Gèra inçerti prima de tì.
Ancùo me par una grazia el me pan,
E me continuo, vardando nel çiel.
Ancùo so che Dio no’ pol esser
Lontan da mi:
E ch’el xé dapartuto.
Mi te strenzo: e, cô i me brassi te perde,
Mi te çerco e te trovo partùto.


Traduzione:
Il sapore del pane (Giacomo Noventa)

Il sapore del pane, e la luce del cielo
Erano incerti prima di te.
Oggi mi sembra una grazia il mio pane,
Ed è un continuarmi, guardando nel cielo.
Oggi so che Dio non può essere
Lontano da me:
E che è dappertutto.
Io ti stringo: e, quando le mie braccia ti perdono,
Io ti cerco e ti trovo dappertutto.

Amiçi un fià de schéi

Questa poesia la riporto per il mio amico Alberto che l'altro
giorno ho r ivisto dopo tanto tempo. Mi fa venire in mente le feste a Padova in via Tommaseo, il muro della cucina da Settimo (che riportava questi versi per intero, scritti da Andrea, il fratello di Alberto), i Sottospirito Blues Band... etc...


Amiçi un fià de schéi

Amiçi,

Un fià de schéi,

Par tirar ‘vanti,

No’ xé miga massa.

E una doneta,

Che riçeva

I nostri basi,

Co’ quel gusto,

Che ghe serve

Par donarli,

No’ xè miga massa.

Ma un fià de vin,

Amiçi,

Cò no’ ghe xé né schei né amor,

O anca se i ghe xé,

Un fià de vin bevùo tra amiçi,

Un fià de vin,

E ancora un fià de vin, amiçi,

No’ xé miga massa.

Versi e Poesia – di Giacomo Noventa

Per Fabio

Queste righe sono per Fabio, che mi ha chiesto di scrivere qualcosa di piu' ermetico e comunque piu' corto. L'ho scritta anni fa per una persona che si tormentava per cercare di capire la sua vita. Sono convinto che tu (caro amico), sei gia' in grado di assaporare il "midollo della vita" senza tanto affannarti. Comunque spero ti diano qualche spunto di riflessione per la tua permanenza Americana...

Piccoli passi in quiete

scandiscono un tempo
d'Istanti

d'Infinita Beatitudine densi
e

ad ogni appoggio

avverto il Tuo sostegno

Friday, August 18, 2006

Al mondo


Questa e' la mia poesia preferita del mio poeta preferito: Andrea Zanzotto. L'ho portata all'esame di maturita' nel lontano 1995, con una tesina sulla poesia contemporanea e in particolare su Zanzotto. Quando avro' il tempo inseriro' anche i miei commenti.





da “LA BELTA’ “:

AL MONDO:
Mondo, sii, e buono;
esisti buonamente,
fa che, cerca di, tendi a , dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo eludevo
e ogni inclusione era fattiva
non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso, in me stesso

Io pensavo che il mondo così concepito
con questo super-cadere super-morire
il mondo così fatturato
fosse soltanto un io male sbozzolato
fossi io indigesto male fantasticante
male fantasticato mal pagato
e non tu, bello, non tu “santo” e “santificato”
un po’ più in là, da lato, da lato

Fa di (ex-de-ob-etc)-sistere
E oltre tutte le preposizioni note e ignote,
abbi qualche chance,
fa buonamente un po’;
il congegno abbia gioco.
Su, bello, su.

Su, munchhausen.

Wednesday, August 16, 2006

Sull'Amore

Leggendo uno dei post del mio amico Fabietto (http://fabiettoamerica.blogspot.com/), ho ripescato questa riflessione sull'Amore, che ogni volta mi da nuovi spunti di auto-analisi e mi invita a farmi un bel esame di coscienza.


L'amore (Jiddu Krishnamurti)

Cos'è l'amore? La parola è talmente falsata e contaminata che non mi va granché di usarla. Tutti parlano di amore - ogni rivista e ogni giornale, ogni missionario parla incessantemente di amore. Amo il mio paese, il mio re, qualche libro, quella montagna, il piacere, mia moglie, Dio.

L'amore è una idea? Se lo è può essere coltivata, nutrita, accarezzata, comandata a bacchetta, alterata come volete. Quando dite di amare Dio cosa significa? Significa che amate una proiezione della vostra immagine, una proiezione di voi stessi sotto certe spoglie di rispettabilità, secondo quello che credete sia nobile e santo. (...)

L'amore può essere l'ultima soluzione a tutte le difficoltà, i problemi e le pene dell'uomo, dunque come faremo a scoprire cos'è l'amore? Limitandoci a definirlo? La chiesa lo ha definito in un modo, la società in un altro, e c' è una gran quantità di deviazioni e di interpretazioni sbagliate.

Adorare qualcuno, dormirci insieme, lo scambio emotivo, l'amicizia - è questo quello che intendiamo per amore? (.)

L'amore può essere diviso in sacro e profano, umano e divino, o c'è solamente amore? L'amore appartiene a uno e non a molti? Se dico, "Ti amo", esclude forse ciò l'amore dell'altro? L'amore è personale o impersonale? Morale o immorale? E' qualcosa di intimo, o no? Se amate l'umanità potete amare il particolare? L'amore e un sentimento? E' una emozione? E' piacere e desiderio?

Tutte queste domande indicano - non è vero? - che abbiamo delle idee sull' amore, idee su ciò che dovrebbe e non dovrebbe essere; un modello, o un codice maturato nella cultura in cui viviamo.

Così per approfondire la questione di cosa sia l'amore dobbiamo come prima cosa liberarci dalle incrostazioni dei secoli, mettere da parte tutti gli ideali e le ideologie su ciò che dovrebbe, o non dovrebbe essere. Dividere qualsiasi cosa in quello che dovrebbe essere e in ciò che è, è il modo più ingannevole di vivere.

Dunque, come farò a scoprire cos'è questa fiamma che chiamiamo amore - non per esprimerlo a qualcun altro, ma per sapere cosa esso sia in se stesso?

Come prima cosa devo respingere quello che la chiesa, la società, i miei genitori e amici, quello che ogni persona e ogni libro ha detto su di esso, perché voglio scoprire da solo cosa è. (.)

Il governo dice: "Va' e uccidi per amore del tuo paese". È amore questo? La religione dice: "Dimentica il sesso per amore di Dio". E' amore questo? L' amore è desiderio? Non dite di no. Per la maggior parte di noi lo è - desiderio e piacere, il piacere che è derivato dai sensi, dalla attrazione sessuale e dalla soddisfazione. Non sono contrario al sesso, ma cercate di vedere cosa in esso sia implicato. Quello che il sesso vi dà momentaneamente è il totale abbandono di voi stessi, poi finite per ritornate alla vostra confusione e così volete ripetere e ripetere quello stato in cui non c'è preoccupazione, problema, io. (.)

L'appartenere a un altro, l'essere psicologicamente nutrito da un altro, dipendere da un altro - in tutto ciò deve esserci sempre ansietà, paura, gelosia, colpa, e finché c'è paura non c'è amore; una mente oppressa dal dolore non saprà mai cos'è l'amore; il sentimentalismo e l'emotività non hanno assolutamente niente a che fare con l'amore. E così l'amore non ha niente a che fare con il piacere e il desiderio.

L'amore non è un prodotto del pensiero che è il passato. Il pensiero non può assolutamente coltivare l'amore. L'amore non è limitato o intrappolato dalla gelosia poiché la gelosia appartiene al passato. L'amore è sempre attivo presente. Non è "Amerò" oppure "Ho amato".

Se conoscete l'amore non seguirete nessuno, l'amore non obbedisce. Quando amate non c'è rispetto, né irriverenza. Non sapete cosa realmente vuol dire amare qualcuno - amare senza odio, senza gelosia, senza rabbia, senza volere interferire con quello che l'altro fa o pensa, senza condannare, senza far paragoni - non sapete cosa vuol dire?

Dove c'è amore c'è paragone? Quando amate qualcuno con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutto il corpo con tutto il vostro essere c'è paragone? Quando vi abbandonate completamente a quell'amore allora non c'è l'altro. Forse che l'amore ha delle responsabilità e dei doveri e ne fa uso?

Quando fate qualcosa al di fuori del dovere, c'è amore? Nel dovere non c'è amore. La struttura del dovere in cui l'essere umano è intrappolato lo va distruggendo.

Finché sarete costretti a fare qualcosa perché è vostro dovere non amerete quello che fate. Quando c'è amore non c'è dovere o responsabilità. (.) Se ci fate caso potete vedere che tutto ciò accade dentro di voi, potete vederlo con pienezza, completamente, in uno sguardo, senza sprecare tempo a farci su delle analisi. Potete vedere in un momento l'intera struttura e natura di questa piccola cosa senza valore chiamata "io", le mie lacrime, la mia famiglia, la mia nazione, la mia fede, la mia religione - tutte queste brutture sono dentro di voi.

Quando ve ne renderete conto con il cuore, non con la mente, quando ve ne renderete conto dal più profondo del cuore, allora avrete la chiave che potrà mettere fine al dolore. (...)

Quando chiedete cos'è l'amore, potreste essere troppo spaventati per vedere la risposta. Essa potrebbe significare un cambiamento radicale; potrebbe frantumare la famiglia; potreste scoprire di non amare vostra moglie, o vostro marito, o i vostri bambini - no? - potreste dover distruggere la casa che avete costruito, potreste non tornare più al tempio.

Ma se volete ancora scoprirlo, vedrete che la paura non è amore, che dipendere non è amore, la gelosia non è amore, la possessività e il desiderio di dominare non sono amore, la responsabilità e il dovere non sono amore, l'autocommiserazione non è amore, l'angoscia di non essere amato non è amore, amore non è l'opposto di odio più di quanto umiltà non sia l'opposto di vanità. (.)

E così siamo arrivati al punto: può la mente incontrare l'amore senza bisogno di disciplina, pensiero, sforzo, senza alcun libro o maestro o guida - incontrarlo come si incontra un bel tramonto? (...)

Una mente che ricerca non è una mente appassionata e incontrare l'amore senza cercare è l'unico modo per trovarlo - incontrarlo ignari, e non come risultato di uno sforzo o di una esperienza. Questo amore, scoprirete non appartiene al tempo; questo amore è sia personale che impersonale, appartiene sia ad uno che a molti.

Come per un fiore profumato che voi potete odorare o trascurare. Quel fiore è lì per chiunque, anche per colui che si prende la pena di odorarlo profondamente e di guardarlo con piacere. Sia egli molto vicino nel giardino o molto lontano, per il fiore è la stessa cosa, essendo ricco di quel profumo lo distribuisce a tutti.

L'amore è qualcosa di nuovo, fresco, vivo. Non ha ieri né domani. E' al di là della confusione del pensiero. Solo la mente innocente sa cosa sia l'amore, e la mente innocente può vivere nel mondo che innocente non è. E' possibile scoprire questa cosa straordinaria che l'uomo ha cercato eternamente, nel sacrificio, nell'adorazione, nel rapporto, nel sesso, in ogni forma di piacere e di dolore, solamente quando il pensiero arriva a comprendere se stesso e giunge naturalmente a fine. (...)

Potete leggere queste parole ipnotizzati e incantati, ma andare al di là del pensiero e del tempo realmente - cioè andare al di là del dolore - vuol dire essere consapevoli che c'è un'altra dimensione chiamata amore. Ma non sapete come raggiungere questa straordinaria sorgente - cosa fate dunque? Se non sapete che fare, non fate niente, non è vero? Assolutamente niente.

Allora intimamente voi siete nel più completo silenzio. Capite cosa vuoi dire? Vuol dire che non cercate non volete, non andate a caccia di qualcosa; non c'è assolutamente un centro.

Allora c'è amore.

Friday, April 07, 2006

Poesia Pablo Neruda

Riporto un'altra poesia segnalatami da un altro amico.

Questo è il suo commento:

Data l’apertura della pagina poesia nel blog, ti invio la mia attuale preferita. È di pablo neruda. Secondo me è una straordinaria sintesi della differenza tra vivere e sopravvivere.

Bye

francesco

E questa è la poesia (ovviamente tutta da commentare)

ESSERE PER NON MORIRE

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi
non parla a chi non
conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi
preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di
emozioni, proprio quelle
che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di
uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore
e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è
infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per
inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di
fuggire ai consigli
sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi
non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria
sfortuna o della pioggia
incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di
iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che
conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre
che essere vivo richiede
uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al
raggiungimento di una splendida
felicità.
PABLO NERUDA




Friday, March 31, 2006

Wislawa Szymborska

Questa poesia me l'ha indicata il mio amico Fabietto, e sarà la prima a far parte ad una sezione del blog dedicata alla poesia.

E tutta da commentare.... :)

Potrebbe non esserci un titolo
traduzione dal polacco di Magdalena Dembska
E' capitato di sedermi sotto un albero,
sulla riva del fiume
in una mattina di sole.
E’ un evento futile
che non entrerà nella storia.
Non e’ una battaglia o un patto,
le cui ragioni si esaminano,
ne’ un tirannicidio degno di memoria
Eppure siedo al fiume, di fatto.
E siccome sto qui,
devo essere venuta da qualche parte
e prima
esser capitata in tanti posti,
proprio come i conquistatori di terre,
prima di salire a bordo.
Ha un ricco passato anche un attimo fugace,
il suo venerdì prima del sabato,
il maggio prima del giugno.
Ha i suoi orizzonti reali
come in un cannocchiale.
L'albero È un pioppo con radici secolari.
Il fiume È il Raba che scorre non da oggi.
Il sentiero non dell'altro ieri
calpestato tra i cespugli.
Il vento, per spazzare via le nuvole,
qui deve averle prima sospinte.
Anche se non accade niente di grande
non per questo È il mondo più povero di dettagli,
peggio giustificato o meno definito
di quanto non fosse durante le migrazioni dei popoli.
Non solo alle congiure segrete il silenzio,
non solo alle incoronazioni il corteo dei motivi.
Sanno essere rotondi non solo gli anniversari delle battaglie
ma anche i levigati sassi sulla riva.
E' fitto e intricato il ricamo delle circostanze.
Il sentiero della formica nell'erba.
L'erba cucita nella terra.
Il disegno dell'onda trafitta da uno stecco.
E’ andata così, che sto qui a guardare.
Sopra di me una farfalla bianca vola nell'aria
con ali che sono solo sue,
e l'ombra che attraversa le mie mani
non È di nessun'altro, ma sua.
Ad una simile vista m’abbandona ogni volta la certezza
che quel che e’ importante
lo sia più di ciò che non lo e’ affatto.
Wislawa Szymborska (polacca)

Thursday, March 23, 2006

Andrea

Andrea
Andrea,
originally uploaded by brahmashivavisnu.
questa è la mia foto preferita!!!

Paesaggire

Eccomi qui, in punta di pieda, entro anch'io a far parte del mondo dei blog.

Il titolo di questo blog come avrete visto è "paesaggire".

Per chi non lo conosce si tratta di un neologismo, coniato da Andrea Zanzotto e significa "capire ciò che ci circonda".

E così, sono qui a "capire ciò che mi circonda" avventurandomi anche in questa, per me, nuova realtà.